Lago di Varese

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Il lago di Varese ha la fama di autentica culla della nostra civiltà. Come si è formato il lago e qual è la sua storia?. Il ritocco finale alla sua conca è stata opera dell’ultima glaciazione, ritiratasi 13.000 anni fa, in tappe successive verso le cime delle alpi Lepontine. Nel periodo di ritiro lento dei ghiacci, sia le acque di scioglimento sia le piogge, erano abbondanti per cui i livelli dell’acqua dei laghi prealpini risultavano più alti, rispetto agli attuali di circa 15 metri. Così lo specchio del lago di Varese era molto più ampio: comprendeva le paludi Brabbia, il lago di Comabbio ed allacciava le lagozze di Biandronno e Bardello. Uno spettacolo quasi simile, cioè il lago ingigantito con acque alluvionali che invasero le paludi Brabbia, abbondanti territori rivieraschi con alcuni tratti della strada circumlacuale e che a Gavirate superarono il ponte sul fiume Bardello, si ebbe nei primi venti giorni di novembre del 1951 con piogge torrenziali che provocarono gravi danni. 15.000 anni fa il lago di Varese riceveva in zona giacciaia di Comabbio le acque del lago di Monate ed aveva due emissari: l’attuale fiume Bardello ed un emissario scolmatore che partendo dalla zona di Mercallo portava le acque direttamente nel Ticino. La metamorfosi del nome del nostro lago viene evidenziata da alcune carte geografiche che lo riproducono partendo dal 500: Gaurà, Guairà, Ghivirate, Gavirate ed ultimo e definitivo Varese. L’isola Virginia era chiamata San Biagio almeno sino all’anno 1779 data in cui la proprietà passa al marchese Pompeo Litta che la chiamò Isola Camilla mentre il marchese Andrea Ponti, successivo proprietario, nel 1878 sostituì Camilla con Virginia. Significativo era il nome di San Biagio a cui i diretti discendenti dei palafitticoli avevano dedicato una chiesetta non più esistente, quale patrono dell’isola stessa e protettore dei pescatori: infatti il santo vittima dell’imperatore romano Licinio, liberò miracolosamente un bambino da una spina di pesce confitta in gola. L’isola donata nell’anno 1962 al comune di Varese dal marchese Ponti è costituita da uno zoccolo tettonico di poco sotto il pelo dell’acqua su cui i laboriosi uomini dell’età neolitica appoggiarono orizzontalmente tronchi d’albero, ciotoli e vari materiali portati dalle onde, circondarono il tutto con pali verticali di sostegno, indi costruirono le loro capanne legate alla riva di Biandronno verosimilmente con una passerella in legno e anche per via acqua con piroghe. Il lago di Varese è situato a 238 metri slm, la sua lunghezza media è di km. 8,5 la larghezza massima km. 4,5. Il volume medio dell’acqua è di mc. 162.500.000, la superficie di kmq. 15, la profondità massima metri 26 nelle acque di Biandronno. E’ alimentato da acque sorgive e da torrenti e ruscelli che scendono dal Campo dei Fiori, tra i quali il torrente Fignano, il torrente Nosè ed il torrente Tinella sulle rive di Gavirate, dal canale Brabbia che immette in quelle di Varese le acque del lago di Comabbio. Il fiume Bardello emissario del lago, ha una portata media di mc. 2,5 al minuto secondo, è lungo km. 7 con un dislivello dall’inizio alla foce Bozza del lago Maggiore di 41 metri.

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